Passa ai contenuti principali

#Xylella. A Termetrio un testimone scomodo




Questo è l'olivo di C.da Lamacesare/Termetrio a Cisternino risultato positivo al batterio Xylella Fastidiosa. Dai tempi del campionamento ad oggi (sette mesi!), non un ramo secco è presente sulla pianta, né tanto meno sulle piante tutto intorno per decine di chilometri. Non un ramo secco! Eppure vorrebbero abbattere. In fretta. Dice, per evitare il contagio. Dopo sette mesi nei quali nulla è stato fatto, nemmeno un incappucciamento, e non per colpa di chi si oppone a queste misure folli, ad un tratto hanno fretta. Non sarà mica perché le piante nonostante la presenza batterio sono sanissime e rappresentano una testimonianza scomoda che dimostra (in pieno campo e non dietro la scrivania!), che il batterio non è la causa della malattia degli olivi del basso Salento?
Le norme a cui fa riferimento il decreto prevedono l'abbattimento di altre centinaia di olivi e tutte le specie suscettibili al batterio presenti nell'arco di 100 metri, equivalente a 3,14 ettari. Una strage per centinaia di piante tra le quali olivi, querce, mirto, carrubi, oleandri, rosmarino e la maggior parte delle essenze della macchia mediterranea.
Una follia antiscientifica che produrrebbe il deserto a c.da Termetrio, area collinare in cui, è bene ricordarlo, vige il vincolo idrogeologico. Uno scempio che produrrebbe danni gravi al territorio e al paesaggio: smottamenti, alluvioni, erosione della biodiversità, perdita di reddito e valore fondiario.
Riepilogando: i campionamenti risalgono a settembre; le ingiunzioni di abbattimento sono state notificate ai proprietari nel mese di dicembre; siamo ormai a fine marzo; intanto ai proprietari non è concesso fare verifiche proprie, gli viene negato per legge; intanto questo olivo è sano che più sano non si può. Come sani sono gli olivi in c.da Acqua Rossa tra Casalini e Ostuni, e quelli di Ceglie Messapica (sui quali è intervenuta la sospensiva agli abbattimenti del Tar Puglia), sui quali pende il decreto di abbattimento.