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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

Il documento consegnato agli ispettori della Commissione Europea

Oggetto: richiesta di abrogazione del Decreto “Martina” consegnata ai Parlamentari italiani e al Ministero, ai Consiglieri regionali e al Governo pugliese, ai sindaci e ai consiglieri comunali.  Con riferimento alla ormai annosa “questione Xylella” e, in particolare, al Decreto Martina che ripropone le stesse misure per il contenimento del batterio Xylella fastidiosa – insensate e pericolose sul piano ambientale, sanitario e socio-economico - già presenti nel Piano Siletti, fermato dalla Procura di Lecce nel 2015, vi proponiamo qui di seguito le principali argomentazioni alla base della nostra richiesta di abrogare quanto prima il Decreto in oggetto.  Considerazioni preliminari  Prendiamo atto che in campo scientifico a tal riguardo emergono due posizioni prevalenti: una attribuisce i sintomi del disseccamento principalmente alla Xylella fastidiosa e ha, pertanto, l’obiettivo della lotta al batterio e al suo vettore (Philaenus spumarius); l’altra, attri

Xylella/ Audit UE: Grasso, Ciervo, D’Amico e Cardone presentano ai Commissari gli interessi e le prospettive della Costituzione, del territorio, della Scienza e degli agricoltori

Leggendo in giro i risultati dell’Audit con i Commissari europei, venuti in Puglia per comprendere meglio qual è la situazione del Disseccamento Rapido degli Olivi, ci si trova dinanzi a uno scenario ben definito. Alcuni chiedono di eradicare tutto e in fretta, altri di eradicare solo gli ulivi infetti: l’importante è insomma eradicare. E già, perché evidentemente la convinzione che sradicando l’albero si eradica il batterio è ormai un dogma che si è affermato non secondo un principio di scienza ma come un Credo. Oltre ad eradicare è indispensabile anche irrorare con i fitofarmaci giusti: in Salento ed ora anche nella Valle d’Itria non sono sufficienti le tonnellate di pesticidi adoperati per decenni, in lungo e in largo. Ne servono ancora, per assicurare non solo la morte dei suoli e delle falde, ma anche quella delle persone, di questa e delle prossime generazioni. Ovviamente l’uso di erbicidi e pesticidi non fermerà comunque il vettore o i vettori, ne sacrificherà s