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Xylella: Esposto contro la “strategia della emergenza”. Individuata e denunciata la struttura che ne è a capo.



INDIVIDUATO IL DIRETTORIO DELLO "STATO DI EMERGENZA" ED ESPOSTO ALLE PROCURE, ALLA CORTE DEI CONTI ED ALL'OLAF.
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Comunicato stampa
Xylella: Esposto contro la “strategia della emergenza”.
Individuata e denunciata la struttura che ne è a capo.
Si è proceduto in data odierna a trasmettere querela penale, oltre che alla Procura Regionale della Puglia della Corte dei Conti, alle Procure della Repubblica investite per competenza territoriale e all’O.L.A.F. (antifrode dell’U.E. – Bruxelles) oltre che, per conoscenza, alla Commissione U.E. nei confronti del responsabile del Servizio Fitosanitario Regionale, Giuseppe Tedeschi, il capo dell’A.R.I.F., Domenico Ragno, il consigliere regionale Fabiano Amati e l’assessore regionale della Puglia all’agricoltura, Leonardo Di Gioia.
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Dopo la capillare azione di disinformazione operata dall’08/12/2018 (alla vigilia dell’audizione del Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio in XIII Commissione Agricoltura in sede di indagine conoscitiva sulla diffusione della Xylella in Puglia, poi tenutasi il 19/12/2018) con regista il consigliere regionale Fabiano Amati, si è resa evidente non solo la “strategia della emergenza” ma anche il direttorio dei decisori regionali e delle strutture operative regionali che l’ha messa in atto per mantenere – contravvenendo alle prescrizioni dell’Unione Europea e contro ogni evidenza di fatto dello stato degli oliveti, sia in zona infetta e sia in zona indenne da Xylella – la emergenzialità della batteriosi vegetal, un vero e proprio pretesto per indirizzare la spesa pubblica.
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Dapprima il decisore regionale ha tergiversato nel recepire la modifica della nuova delimitazione imposta dall’U.E. con Decisione di Esecuzione del 27/06/2018 (ma di cui la Regione Puglia sapeva già da fine maggio 2018 essendo stata predisposta la bozza da parte della Commissione U.E.) per poter attuare un puntuale ed analitico campionamento cui far seguire l’eradicazione chirurgica in zona indenne (cuscinetto). Il Servizio Fitosanitario ha recepito con colpevole ritardo la nuova zonizzazione quando il provvedimento dell’U.E. richiedeva di avviare con urgenza ed immediatezza il nuovo (terzo) monitoraggio in modo tale da avere ad horas delle certezze sullo stato di diffusione del batterio.
Come noto, il monitoraggio ha avuto inizio addirittura il 05/11/2018, con estremo ritardo.
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Poi, gli organi tecnici regionali, con una scelta del tutto incomprensibile, anziché dare corso al monitoraggio in base agli scopi voluti dall’U.E. con la dovuta priorità alla zona cuscinetto (quella in zona indenne che corre lungo il limite con la zona infetta) specificatamente oggetto di monitoraggio per mettere sotto controllo la batteriosi, l’hanno quasi del tutto ignorata (tranne il territorio di Monopoli) ed hanno proceduto a fare i campionamenti in piena zona infetta di contenimento (Carovigno, Ostuni, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano) ed addirittura in zona indenne si, ma oltre l’area cuscinetto (Polignano a Mare).
A causa di ciò, ad oggi non sappiamo qual è lo stato di diffusione della batteriosi salvo a poter attestare che nella parte dell’area cuscinetto monitorata (circa il 25%) e nella zona indenne di Polignano non è stato trovato il batterio pertanto, sia pure in modo parziale, si può sostenere che l’avanzamento della batteriosi si è fermato.
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Infine è intervenuta l’azione di disinformazione evidentemente studiata a tavolino dell’08/12/2018 per giustificare le misure straordinarie ed emergenziali che dà li a poco il Ministero delle Politiche Agricole avrebbe proposto, sino al punto da inserire di soppiatto un emendamento nella Legge Finanziaria 2019 (deroga alle norme sul paesaggio). Si tratta della campagna di stampa della “strategia della emergenza” dei 75 “focolai” (in realtà singoli alberi d’ulivo: troppo pochi per fare testo per cui gli alberi diventano focolai) e dell’avanzamento verso nord, a Fasano, località Torre Canne del batterio. Solo che i 75 alberi trovati con la presenza del batterio, ma non malati, sono stati individuati in quella che è già piena zona infetta per cui già era stata stabilita la presenza endemica del batterio in quei territori. Pertanto nessun “nuovo” focolaio e nessun “avanzamento”. Con ciò negando l’evidenza opposta risultante dal terzo campionamento avviato il 05/11/2018.
L’aspetto gravissimo della mendace e sporca campagna di disinformazione di Fabiano Amati è la dolosa confusione che egli fa, per meglio sostenere la “strategia della emergenza” tra protocolli di coltivazione attuati nel basso Salento (Scortichini, Silecc) dagli agricoltori e contenimento della batteriosi attuato dalla Regione nel barese e tarantino. Con assoluta incoscienza, col rischio di creare una guerra tra agricoltori leccesi e baresi, il consigliere regionale pone quello che lui ritiene il fallimento del contenimento in relazione ed effetto dell’attuazione dei protocolli di cura. Facendo comunque finta di non sapere che in virtù del terzo monitoraggio non risulta alcun avanzamento della batteriosi.
ORA LA PAROLA ALLE AUTORITA’ PREPOSTE AL CONTROLLO DI LEGALITA’ E A PERSEGUIRE I REATI E LE VIOLAZIONI DI LEGGE PENALMENTE RILEVANTI AL FINE DI SCONGIURARE CHE LA STRATEGIA DELLA EMERGENZA NON PERVENGA AI SUOI ILLECITI SCOPI.
Il Coordinamento degli Agricoltori per l’Olivicoltura
Il segretario f.f. Antonio De Franco